Odissea Spaziale
Il mio penultimo dipinto è nato quest’estate, durante un intenso brainstorming con mio marito, sul balcone della casa del suo socio in riva al Tamigi a Battersea.
Sorseggiando un calice di ottimo vino della sua dispensa sempre aperta per noi, e grati della sua amicizia che ci consente di sentirci in famiglia ogni volta che si va a Londra, ci siamo persi nel tramonto sognando nuovi mondi e filosofeggiando di aspirazioni umane.
Ne è venuta immediata e potente un’immagine che ho portato con me in Italia ed elaborato con una certa lentezza che caratterizza questi miei ultimi tempi densi di impegni. Pur rallentandomi, in realtà, questi tempi forzati ad altro che non sia dipingere, mi consentono di riflettere e ragionare.
Il tempo non è mai perso quando ci si concede il lusso di pensare. Un lusso che, peraltro, tutti ci possiamo permettere.
Per riuscire a ricreare l’atmosfera di quella sera e la ricchezza di pensieri e immagini che hanno affollato le nostre menti, non mi è venuta altra idea se non creare un video con musica e testi miei.
Ed ecco che è venuto fuori questo:
A Space Odyssey.
L’incontenibile sete di esplorazione dell’essere umano lo trasfigura.
Come moderne divinità dalle braccia terrifiche ci trasformiamo in mirabolanti giocolieri soppesatori di pianeti.
Mentre portiamo in noi la Terra che ci alimenta, guardiamo oltre nella certezza di appartenere a un disegno più grande.
Liberiamo il nostro DNA verso nuovi Soli, pronti, al mutare degli eventi, a essere altro ma sempre fedeli alle stelle.
